sabato, ottobre 14, 2017

La riabilitazione basata sulla verifica sperimentale.


Da qualche anno ormai (dal 1991) concretizziamo un successo dietro l'altro, con discrete soddisfazioni di tutti i richiedenti e di tutti gli acquirenti dei laboratori di cattura ed analisi del movimento, da cui si raccolgono e si estrapolano: computazioni numeriche sul moto dei corpi, dati a contenuto diagnostice e con sui si fanno analisi statistiche, esperimenti sul comportamento motorio e si individuano le relazioni che intercorrono tra individuo ed ausili assistenziali (chirurgici, ortesici, farmacologici e terapeutici)Osserviamo ed ascoltiamo i nostri partner tecnologici, i nostri collaboratori di ricerca, i giovani coinvolti, i nostri maestri ed i nostri predecessori con intelligente interesse e grande curiosità scientifica. Proprio come farebbero dei piccoli-scienziati.

L’elemento propulsivo principale è dato dal fatto ce pensiamo prima ad imparare dal mondo che ci circonda osservando ogni fenomeno di nostro interesse e seguendo la stessa logica usata dai ricercatori impariamo il più possibile per migliorare le nostre esperienze. La conclusione a cui siamo giunti, prendendo in considerazione ciò che fanno gli altri, la letteratura accumulata negli anni, lo sviluppo del pensiero dei ricercatori afferenti alla comunità scientifica internazionale che abitualmente opera nei Laboratori di Analisi del movimento umano e lavorando dal 1998 ad oggi con molti di essi, in questo specifico campo e senza altre distrazioni è che abbiamo appena iniziato! Il mondo delle misure, della computazione numerica e della valutazione dei dati ricavati dal comportamento funzionale dell’apparato locomotore è ancora tutto da scoprire. Ciò ce più manca è la reale condivisione dei dati. Unificare e ove possibile fondere le tecniche, le tecnologie, i metodi e le esperienze deve essere solo il primo passo. Realizzare una comunità scientifica mondiale potrebbe essere un ottimo passo se la priorità fosse la reale condivisione purtroppo in questi casi prevalgono interessi personali e mire espansionistiche troppo invasive e poco produttive per la comunità scientifica che lavora.

Fino a qualche decina di anni fa, in base all'esperienza vissuta in prima persona, l'idea che un gruppo di lavoro potesse pensare come "un solo scienziati" poteva sembrare quantomeno assurda. Si dice a tal proposito che un’idea può anche sembrare bizzarra ma non per questo deve per forza di cose essere sbagliata! Infatti "qualcuno" definiva il nostro pensiero illogico ed irrazionale, Deridendo e sparlando di noi con gli altri. Eppure gli elaborati, le tesi prodotte e gli studi successivi o le recenti esperienze di successo vissute da alcuni laboratori, hanno mostrato ugualmente che i ricercatori più piccoli, quelli "come Noi", sono capaci di rappresentare il mondo che ci circonda, elaborando sofisticate teorie sulla base di poche intuizioni, fare ottime previsioni e contemporaneamente giungere ad alcune deduzioni che ci portano a una forma innovativa di apprendimento, molto simile a quanto si verifica appunto nella mente degli scienziati, quelli veri!

Certo, le logiche di pensiero che conducono al ragionamento matematico e le innovazioni introdotte da noi o sviluppate assieme ad altri al momento sono davvero poche. Specie se si pensa che nessuna di queste idee ha davvero cambiato le cose in meglio. Tuttavia molte teorie potrebbero essere descritte con i mezzi ce possediamo oggi ed adoperandole al meglio sarebbe nuovamente facile utilizzare tali metodologie come se fossero dei modelli probabilistici. Ma in pratica attualmente infatti si preferisce lasciare tutto così com’è piuttosto che dare fondo a tutta la devozione che si possiede per fare nuove scoperte e spingere più in avanti la nostra specie.

Gli scienziati veri sostengono per l’appunto che il mondo fisico viene prima elaborato visivamente ovvero osservato, poi attraversato grazie all’uso di una nuova generazione di mappe concettuali (moderne sistematiche), codificato attraverso l’uso di strutture numeriche e geometriche ad albero o a grafici, solo e soltanto dopo, tutto ciò può essere descritto più chiaramente e formulata una nuova teoria.

Queste stesse rappresentazioni vengono utilizzate con molta semplicità per individuare ed estrapolare nuove previsioni sull'interazione uomo-ambiente che ci circonda e trarre insegnamenti utili per modificare l’azione prendendo esempio direttamente dal mondo reale.  Questo atteggiamento propositivo ed una condotta integra, stabile e continuativa può condurre qualsiasi gruppo di lavoro nella giusta direzione. Per esempio una mappa morfo-funzionale, potrebbe essere usata per trovare un nuovo percorso terapeutico e raggiungere un obiettivo riabilitativo più ripetibile e moderno. Una struttura biomeccanica, considerata nella sua interezza funzionale senza prescindere dal suo contesto bio-psico-sociale, può essere usata per dedurre se un metodo (tecnica) può o meno essere accettabile in un dato contesto operativo e verificarne la veridicità permette di evitare faticose ed inutili attese. Un grafico causa-effetto può essere impiegato per capire se un evento ne determinerà altri a cascata ed evitare una lunga lista di adattamenti e/o recidive può aiutare a contenere la spesa sanitaria.

Ragionamenti questi che secondo noi di NIT oltre a seguire la logica, l'osservazione, la formulazione di ipotesi e la continua verifica sperimentale sono solo una piccola parte del lavoro se non si giunge a comprendere ce la maggiore necessità ed il miglior rislutato possibile è dato dalla massima condivisione dei dati.

Inoltre il modello operativo innovativo, a cui facciamo riferimento, può funzionare anche in direzione opposta: ovvero dedurre la struttura a partire dall’evidenza e via via misurare le linee di esito consente di discernere più facilmente il vero dal falso.

Tutto ciò, non lo sosteniamo solo Noi di NIT, che per i più siamo solo dei magazzinieri/corrieri che spostano informazioni, lo pensano lo scrivono e lo enunciano in linea di principio gli scienziati, ma quelli veri.

In fine, con tali requisiti tecnici, tecnologici, strutturali ed organizzativi, quando ben coniugati a metodi aperti innovativi ed aperti a tutti, generano approcci capaci di rimettere mano ai nostri disegni (quelli del passato, del presente e quelli in bozza per il futuro) sulla base dell'esperienza. Riformulare delle teorie sbagliate e metterle in discussione con altre teorie partendo dalle evidenze è già un buon segno di lungimiranza, quella caratteristica tipica degli uomini di successo.

E ancora, seguendo questa nuova strada saremmo tutti più capaci di ragionare meglio secondo un linguaggio unificato attraverso logiche provenienti dal mondo della statistica che più permettano alle nostre ricerche di somigliare ad una vera ricerca scientifica, in cui uno studio con 10.000 pazienti è di certo meglio che uno studio strutturato su 100 individui.  E se il fine è condiviso ed è quello di dedurre quanto lontani siamo dalla verità e se chi dovrebbe aiutarci (istituzioni e politica) si impegnasse sul campo tanto quanto noi facciamo ogni giorno in laboratorio allora tutto potrebbe essere fatto con maggiore velocità e garanzie per tutti. 

Come sottolinea qualche scienziato tutto questo dimostra come le sinergie tra gruppi di lavoro "seri" e mondo delle imprese, non sia solo vantaggioso per tutti sotto il profilo socio-emotivo e tecnico-economico, ma caratterizzato anche da un profondo lavoro cognitivo esponenziale, che conduce al mantenimento del risultato. Vista la nostra capacità di testare ipotesi ed elaborare deduzioni causali e raggiungere obiettivi scientifici di discreta levatura, ci si dovrebbe rendere conto che lasciar fare a chi dimostra di saper fare, a volte, è meglio che governare male. 

In fine, un dato che andrebbe considerato, soprattutto alla luce delle recenti tendenze introdotte dalla riunione OMS di Ginevra, deve diventare possibile costruire valore aggiunto prodotto da: accademie e centri di ricerca sommate ad aziende private (anche se piccole ditte individuali) aggiunte a figure esterne all'accademia abbinati all'iniziativa privata e la possibilità di utilizzare fondi pubblici destinati alla ricerca.

Tuttavia oggi le istituzioni non tengono abbastanza in conto quelle che sono le capacità intellettuali di tali soggetti e dei "signori" che  come noi svolgono tali funzioni (di collante tra istituzioni e imprese private).

Un saluto a tutti gli interessati.

Luca Mercogliano


Scritta da me ed inviata a mezzo E-Mail al gruppo di lavoro della Federico II di Napoli
Laboratorio di Analisi Funzionale dell'Apparato Locomotore
Napoli, 03/10/2012
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Luca Mercogliano

Sales & Area Manager Regione Campania
Mob: +39 3318477208

Mob: +39 3929285783
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NIT di Luca Mercogliano
Esclusivista BTS Bioengineering SpA Regione Campania
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